sabato 28 ottobre 2017

Il 2 novembre si commemorano i defunti in quella che viene chiamata la festa dei Morti.
In alcune zone della Lombardia , la notte tra l'1 e il 2 novembre molte persone mettono in cucina un vaso di acqua fresca per far dissetare i morti.

In Friuli si lascia un lume acceso , un secchio d’acqua e un po’ di pane.
In Trentino le campane suonano per richiamare le anime. Dentro casa viene lasciata una tavola apparecchiata e il focolare accesso per i defunti. Lo stesso capita in Piemonte e in Val d'Aosta.
In Liguria , vengono preparati i bacilli  (fave secche) e i balletti  (castagne bollite).

Tanti anni fa, la notte del 1 novembre, i bambini si recavano di casa in casa, come ad Halloween , per ricevere il " ben dei morti ", ovvero fave, castagne e fichi secchi. Dopo aver detto le preghiere, i nonni raccontavano loro storie e leggende paurose. 
In Umbria si preparano gli stinchetti dei morti , dolci a forma di fave.
In Abruzzo , oltre al tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano tanti lumini accesi alla finestra quante sono le anime care. Ma era anche tradizione scavare e intagliare le zucche e inserire una candela all'interno e usarle come lanterne, proprio come ad Halloween.

A Roma la tradizione voleva che, il giorno dei morti, si tenesse compagnia ad un defunto consumando un pasto vicino alla sua tomba.


In Sicilia il 2 novembre è una festa con molti riti per i bambini. Se i più piccoli hanno fatto i buoni, riceveranno dai morti i doni che troveranno la mattina sotto il letto: si tratta di giochi ma soprattutto di dolci, come i pupi di zuccaro (le bambole di zucchero). Si preparano anche gli scardellini,  dolci fatti di zucchero e mandorle (o nocciole) a forma di ossa dei morti e si mangia la frutta martorana, fatta di pasta di mandorle colorata. I risultati sono davvero incredibili e le vetrine delle pasticcerie uno spettacolo da vedere.

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